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  • Visita all'istituto Farina di Vicenza

    Visita all'istituto Farina di Vicenza

    ALCUNI RESOCONTI DELLA CLASSE QUINTA DELLA VISITA ALL’ISTITUTO FARINA DI VICENZA.

     

    1.      Venerdì 24 ottobre insieme alla classe quarta e alla classe terza siamo andati a Vicenza per visitare l’ istituto Farina .

    All’esterno l’ istituto appariva molto bello, dentro invece era come essere in un castello in puro marmo.

    All’entrata, le tre classi si sono divise e noi di quinta siamo andati al museo storico dedicato a Giovanni Antonio Farina. Era come essere dentro a un sogno, tutte le vetrine che conservavano i reperti erano in vetro e in legno bianco .

    La cosa che mi ha colpito di più sono stati i capelli di Giovanni Antonio Farina.

    Suor Antonietta, la guida, ci ha spiegato che sono stati colorati di marrone grazie ad un  acido messo per la conservazione, ma il Fondatore delle suore avrebbe avuto i capelli grigi.

    Mi hanno impressionato molto anche le ciabatte bianche che una volta usavano  le suore; al momento non avevo capito il concetto ma con Elisa me lo spiegò bene:  praticamente erano delle ciabatte ambidestre, cosicché le suore, dopo aver consumato un lato del plantare  della ciabatta, la usavano nell’altro piede: era un modo per consumare meno le ciabatte che usavano normalmente in casa.

    Tuttavia, la cosa che mi ha colpito di più è stata che il nostro Fondatore portava il cilicio  come i grandi Santi,  cioè una cintura spinata in modo da poter patire le stesse sofferenze di Gesù.

    In seguito abbiamo visitato anche il luogo in cui era stato sepolto Giovanni Antonio Farina prima della beatificazione avvenuta nel 2001:  era sepolto nel pavimento, al centro della cappella dove le suore pregavano.

    Prima di andare via ho notato che, nella parete dell’entrata, erano riportati tutti i luoghi in cui si trovano ora le suore fondate da  San Giovanni Antonio Farina: Brasile, Colombia, Ecuador,  Messico, Polonia, Romania, India,  Africa, Terra Santa,  Italia, Spagna.

    E’ stata veramente una gita interessante dedicata interamente alla conoscenza di San Giovanni Antonio Farina.

     

    2.          Venerdì 24 ottobre siamo andati all’istituto Farina di Vicenza insieme alle classi terza e quarta.

    Abbiamo potuto visitato molte cose interessanti: il museo storico dedicato a San Giovanni Antonio Farina, Fondatore delle suore dorotee, le sue reliquie, la cappella di adorazione perpetua e la cappella di Santa Bertilla.

    Questa gita l’ abbiamo fatta in occasione della santificazione del beato Farina.

    Negli anni scorsi a scuola ci avevano già fatto conoscere il santo e  raccontato la sua storia.

    Arrivati all’Istituto Farina ci ha accolto suor Antonietta che ci ha accompagnati tutta la mattinata, partendo dal museo.

    Ci ha detto alcune regole di comportamento, necessarie per poter visitare tutto con calma e profitto:  ci lasciava girare per osservare  bene,  leggere senza toccare e mantenere un certo silenzio.

    Ci ha anche spiegato la storia di alcuni oggetti .

    C’erano sale diverse,  una dedicata alle suore e lì c’ erano:   i loro libri di preghiera,  le varie edizioni delle loro regole di vita dettate dal Fondatore,  i loro abiti col velo; perfino  un esemplare delle loro ciabatte ambidestre, usate normalmente in casa,  per non consumarle troppo e farle durare più a lungo.

    Nella  stanza dedicata a Giovanni Antonio Farina c’ erano, oltre ad  oggetti vari della casa,  particolari reliquie personali, come   una ciocca dei suoi capelli,  le sue vesti, le sue corone del rosario, i libri di preghiera e il cilicio, cioè un oggetto doloroso per fare penitenza per amore di Gesù crocifisso.

    C’erano anche altre sale con paramenti sacri, usati dal Fondatore e meravigliosamente ricamati in oro dalle suore.

    Poi abbiamo visitato  la cappella dedicata a Santa Bertilla, è magnifica, ha il soffitto carico di mosaici simbolici da poco restaurati.

    Infine siamo andati nella chiesetta dedicata a Gesù Eucarestia,  dove  due suore, a turno ogni ora,  fanno l’adorazione e pregano per tutti noi e per il mondo intero.

    Ho capito che pregare è una cosa giusta e importante.

    Questa esperienza e’ stata particolare perché ho visto oggetti del Beato Farina che non avrei immaginato .

     

    3.      Venerdì 24 ottobre noi di classe quinta e le classi 4° e 3° siamo andati all’istituto Giovanni Antonio Farina di Vicenza. Appena arrivati siamo entrati nella hall dove c’erano sei mezzi busti, rappresentanti i collaboratori del Farina, quando fondò l’Istituto per le bambine. Poi ci ha accolto suor Antonietta, nell’enorme edificio  e siamo andati a visitare il museo. Arrivati, le cose che abbiamo notato per prima, sono state: un quadro ricamato, un tavolo del settecento, una vetrina; tutto questo nella prima sala. Nella seconda stanza, c’erano paramenti per la S. Messa,  cucite a mano dalle suore e lavorate in oro, un orologio meccanico e molti libri. Nella terza c’erano molti oggetti appartenuti  al Fondatore, perfino i suoi capelli , l’anello di vescovo che  al suo tempo era ornato di pietre preziose. In altre sale c’erano delle monete del tempo, un quarzo gigantesco, molte campanelle, molti strumenti a corda, un set con pinze, mestoli cucchiaini, posate bicchieri e caraffe, cioè oggetti vari della casa e dell’abitazione del Vescovo.

    Infine siamo andati nella cappella dell’Istituto, a pregare accanto alle reliquie di Giovani Antonio Farina,  che si trovano sotto l’urna che contiene il suo corpo con la maschera di cera.

    Abbiamo cantato il ritornello del nuovo Inno  a lui dedicato, poi siamo andati fuori nel cortile e abbiamo fatto merenda.

    Prima di concludere la nostra visita, siamo andati a pregare santa Bertilla, che riposa vicino alla chiesa del fondatore ,  e infine abbiamo visto anche  la chiesetta dell’adorazione perpetua, dove le suore a turno ogni ora  continuano a pregare per tutti noi.